Autore |
Regione |
Interesse |
Come arrivare |
Descrizione |
Marco |
Campania |
Geologico |
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Lecce, Porto Cesareo, Torre Sant'Isidoro |
Fenomeni carsici con sorgenti, grotte emerse, semisommerse, sommerse, biodiversita
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Fabio Zucca |
Sardegna |
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Nureci in provincia di Oristano é situato nella parte nord del versante della Giara di Gesturi |
Nureci è famosa per la presenza dei cavallini nani, nonchè di un habitat naturale incontaminato. Paleosito di Genna Manna Muru Cubeddu - Miocene - stratigafie con intervalli di 10 milioni di anni con eccezionali concentrazioni di fossili
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dott. Geol.Marino Domenico |
Basilicata |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
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Dal fondo Valle Sinnica si accede alla Val Sarmento, si sale a Terranova del Pollino e si prosegue fino alla località casa del conte nel cuore del parco nazionale del pollino. |
Dalla località Casa del Conte si diramano una serie di stradine, alcune asfaltate ed altre ancora carrarecce. E' possibile accedere alla formazione di Timpa delle Murge costituita da lave oceaniche a pillow lavas e pillows breccias. Sempre da casa del conte si può risalire attraverso immense distese di faggi e abeti sino alle pendici dei calcari del pollino attraverso la Grande Porta del Pollino, dove è possibile ammirare il bimillenario Pino Loricato, simbolo del parco nazionale del Pollino e le forme glaciali residue del Wurm. Suggestive e spettacolari sono la gola Garavina, fenomeno di sovrimposizione nei calcari, e timpa La Falconara dove è possibile ammirare forme tettoniche espressione della tettonica a thrust che ha interessato l'area.
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Dott. Alessio Consoli |
Abruzzo |
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La Valle Majelama è raggiungibile con l'autostrada A 25 Roma - Pescara, uscita Magniano de' Marsi. Da qui proseguire per Massa d'Albe e Forme. Da quest'ultimo paese, una strada sterrata conduce all'evidente imbocco della Valle. |
Situata all'interno del Massiccio del Monte Velino (2.486 m), la Valle Majelama rappresenta un interessante esempio di valle glaciale. Durante l'ultima glaciazione, infatti, una lingua glaciale scendeva nella valle, contribuendone a plasmare la forma. Oggi, circhi e depositi glaciali, morene ed altri morfotipi ben evidenziano questa passata azione. A queste macroforme glacilai si sono sovraimposti vistosi fenomeni carsici e gravitativi. |
Giuseppe Cosenza |
Basilicata |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
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in auto e autobus di linea. |
grotta del romito con resti umani (12.000 anni fa) ofioliti e pillows lava carsismo canyon e gole resti fossili di elephas antiquus, Hippopotamus, lignite, conchiglie. Pino loricato "fossile vivente" Pesaggi di estrema varietà e bellezza. |
Annalisa Aiello |
Lombardia |
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Il Parco paleontologico di Cene si trova in Provincia di Bergamo. Bergamo è facilmente raggiungibile con l'autostrada A4. Una volta arrivati a Bergamo seguire le indicazioni per la Valle Seriana e quindi per Cene. Uscendo dalla superstrada, in prossimità della stazione dei Vigili del Fuoco, si potrà raggiungere il Parco seguendo le segnaletiche marroni. |
Il Parco Paleontologico di Cene è stato inaugurato nel Giugno del 2002 ed è il primo parco paleontologico della Lombardia. All'interno del Parco i fruitori potranno visitare un piccolo ed accogliente Centro Visitatori e potranno anche seguire una visita guidata. I più piccoli potranno imparare cose nuove cimentandosi con semplici laboratori. Il Parco ospita un sito paleontologico di rilevanza internazionale: da più di trent'anni il Museo Civ. di Sc. Nat. "E. Caffi" di Bergamo conduce campagne di scavo per il recupero di fossili. Rappresentativo più che mai di questo sito paleontologico è Eudimorphodon ranzii, il più antico rettile volante mai esistito (220 milioni di anni fa). |
Flavio |
Veneto |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
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Il Museo diffuso di Cinto Euganeo si trova nel territorio dei Colli Euganei, in Provincia di Padova ed e' facilmente raggiungibile in automobile e in autobus di linea. |
Il Monte Cinto e il Buso della Casara, all'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, rappresentano un particolare bacino di risorse ambientali, archeologiche, storiche ed etnografiche, la cui conoscenza e valorizzazione è possibile grazie al Museo diffuso. Nel Museo diffuso troverete anche una cava di trachite colonnare e il "buso dei briganti", una particolare conformazione rocciosa a sbalzo dalla quale si può godere il panorama del monte Lozzo. |
GIOVANNI RICCIARDI |
Basilicata |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
| Altro |
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Per raggiungere MATERA si fa scalo all'Aeroporto di Bari Palese. Oppure si segue l'Autostrada A14 fino a MODUGNO-BARI, poi si prende la strada per Altamura-Matera. |
Itinerario I Escursioni nel Parco Archeologico, Storico e Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. Percorso a piedi. Si raggiunge la località denominata Belvedere di Murgia Timone, a pochi chilometri dalla città di Matera, nel cuore del Parco Archeologico, Storico e Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. Breve sosta panoramica sulle location del film di Gibson "La Passione di Cristo". Passeggiata alla scoperta dei tesori della civiltà rupestre e del patrimonio botanico e faunistico. Visita al Villaggio Trincerato Neolitico di Murgia Timone con le tombe monumentali ipogee a doppio circolo delletà del Bronzo Medio, alla chiesa rupestre di S. Falcione (XII secolo), di S. Vito alla Murgia (XIII secolo), alle grotte di S. Agnese, al Santuario della Madonna delle tre Porte (XIII secolo). Durante litinerario la guida illustrerà le piante più caratteristiche dellecosistema murgiano: la ferula, l'asfodelo, il lentisco, il timo, l'euforbia, l'ofris mateolana, una piccola e rara orchidea II Itinerario Le escursioni nel Parco. Percorso a piedi. Si raggiunge la località di Serra S. Angelo, alla periferia dalla città di Matera. Litinerario si sviluppa sulla sponda destra della Gravina di Matera alla ricerca del Capovaccaio. Si visitano lo Jazzo rupestre di Serra S. Angelo, la Grotta dei Pipistrelli, una cavità carsica naturale profonda 120 metri, il Casale di Lama Quacchiola, le grotte della Selva. Durante litinerario si osservano i palmenti della murgia, la chiesa rupestre di S. Angelo della Mensa, di S. Maria della Lama Quacchiola, il Santuario del SS. Crocifisso e le piante tipiche della foresta e della macchia mediterranea. |
Antonio (geologo) |
Abruzzo |
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S. demetrio ne' vestini (a circa 10 km da L'Aquila) |
Grotta di Stiffe. Si tratta di una grotta attrezzata, gestita da una cooperativa e molto famosa in Abruzzo. Al suo interno un fiume sotterraneo che forma una spettacolare cascata. Poche concrezioni, ma una vera e propria meraviglia. Suggestione assicurata |
erika |
Campania |
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aereo |
conoscere la zona di Capri e la sua storia |
Lorenzo Marchetti |
Toscana |
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L'isola d'Elba può essere raggiunta utilizzando comodi traghetti che partono da Piombino e raggiungono Rio Marina o Portoferraio |
Il Parco minerario e mineralogico dellIsola dElba (www.parcominelba.it - info 0565962088 - fax 0565925698) con la vastità e varietà dei suoi siti, con il grande valore scientifico e storico dei suoi giacimenti, offre occasioni uniche, non eguagliabili in Europa: da nessunaltra parte la natura e lopera delluomo, hanno concentrato in spazi così piccoli uno scenario tanto ricco di qualità e di richiami ambientali. Le millenarie miniere di ferro, fino a ieri importante giacimento industriale, sono oggi un notevole giacimento culturale. Nei paesi minerari di Rio Marina, Rio nellElba e Capoliveri, il Parco minerario offre ben quattro musei dei minerali, dellarcheologia e dellarte mineraria, nonché la possibilità di visitare, accompagnati da una guida plurilingue, le miniere a cielo aperto di Rio: Cercando i minerali, la galleria del Ginevro: Nel cuore della Terra, e la Valle dei Mulini: Minatori e Contadini. I nostri ospiti, inoltre, potranno usufruire delle strutture creative e ludiche presenti nel cantiere Bacino: il Laboratorio di Educazione Ambientale - dove sono sviluppare le attività didattiche legate allo studio del territorio dal punto di vista mineralogico e ambientale, e lAnfiteatro - luogo dincontro multiuso con spettacoli teatrali, musicali e cinematografici. Nel Palazzo del Burò, infine, è ospitato lArchivio Storico delle Miniere, cioè quelle carte e documenti che dalla metà dellottocento giungono fino ai giorni nostri. Le strutture del Parco sono aperte da marzo a ottobre, mentre nei mesi invernali le visite sono possibili solo per gruppi organizzati composti di almeno 30 persone. In questo caso necessita la prenotazione. |
Anna Cobau |
Sicilia |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
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Da Napoli, Reggio Calabria, Messina, Milazzo e Palermo con l'aliscafo. Da Napoli e Milazzo anche con la nave. |
L'isola di Salina è la più verde delle sette isole eolie, pur essendo vulcanica. Le sue due montagne sono riserva naturale e permettono di fare bellissime passeggiate immerse nel verde. Il paese di Pollara sorge nel cratere di un vulcano la cui metà è crollata in acqua, quindi da mare si può vedere tutta la sezione del cratere. Una passeggiata non troppo impegnativa corre proprio tutto intorno a questo cratere, con dei paessaggi molto molto belli. |
Francesca |
Puglia |
Naturalistico |
| Paesaggistico |
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Da Taranto: SS 106 per Reggio Calabria, usc. Ginosa, Da Matera: SS 7 per Ginosa, Da Bari: A14 usc. Castellaneta e proseguire per Ginosa. |
A partire dal centro storico del paese di Ginosa, visita del Castello Normanno, Chiesa Madre. Percorrendo un dedalo di viuzze ci si immerge nel verde della gravina di Ginosa dove il villaggio rupestre di Rivolta e del Casale conservano ancora vive chiese rupestri e abitazioni in grotta. |
davide (studente di geologia) |
Abruzzo |
Geologico |
| Paesaggistico |
| Altro |
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da Bergamo prendere la strada statale della Val Brembana, prendere al bivio per il passo San Marco la strada a destra in direzione di Foppolo. In prossimità della cava di pietra svoltare a destra per carona e da lì seguire le indicazioni per il rifugio Calvi |
Lasciata la macchina a un tornante presso Pagliari si prende la stradina asfaltata (divieto di transito ai veicoli non autorizzati durante il periodo estivo)per Pagliari. Da qui la strada diventa sterrata fino al rif. Calvi. Lungo questo tratto di sentiero non mancano attrative di tipo sedimentologico (es. arenarie e siltiti lacustri laminate appartenenti alla formazione di Collio e dei ripple marks dopo il bivio per il rif. Longo) e strutturale: interessante una roccia affiorante dove si può osservare un clivaggio di crenulazione. Ma da questo punto di vista il tratto più interessante è dopo il lago di Fregabolgia. Fino al rifugio si cammina su un contatto tettonico tra la copertura vulcano-sedimentaria del Collio (si possono vedere facilmente detriti varvati) e gli scisti di Edolo appartenenti al basamento cristallino orobico, all'interno dei quali capita spesso di vedere vene di quarzo. Dal rifugio guardando verso il Pizzo del Diavolo di Tenda si può osservare una bellissima faglia inversa, la quale disloca i due corpi arenacei (più scuro in basso, più chiaro in alto) separando il Diavolo dal Diavolino. |
Fabio Terzi |
Trentino Alto Adige |
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L'itinerario parte da Malga Pampeago, raggiungibile in auto dalla Val di Fiemme. Il percorso in auto risale la Val di Stava, ben nota per la tragedia derivante dal cedimento di una diga nel 1985. |
Il sentiero geologico del Dos Capel è un percorso ad anello con partenza ed arrivo a Malga Papeago. L'itinerario consente di osservare direttamente la storia geologica delle dolomiti occidentali negli ultimo 300 milioni di anni. Di particolare rilievo sono le testimonianze della passata attività vulcanica (brecce di esplosione, filoni lavici, rocce modificate per metamorfismo di contatto) e la presenza pieghe a ginocchio e di faglie ben evidenti, anche di importanza regionale (linea di Stava, faglia della Tresca) . L'itinerario è contrassegnato da 32 pannelli, ognuno di quali descrive brevemente le rocce presenti in loco e la loro storia. Il percorso è facile e breve (due-tre ore per un camminatore medio). I segnavia gialli (vedi ad esempio quelli presso il pannello 27) possono essere fuorvianti perchè conducono alla pareti attrezzate per l'arrampicata. L'unico tratto minimamente impegnativo a causa della ripidità del pendio del pendio è quello fra i pannelli 28 e 32. |
Andrea (studente geografia) |
Friuli Venezia Giulia |
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In comune di Arta Terme, a 25 km circa dal casello autostradale "Carnia-Tolmezzo", SS 52bis per Passo Monte Croce Carnico. |
Il sentiero parte da Alzeri - fraz. di Arta Terme (UD) - a circa 550 metri di quota e raggiunge la località Lander (1150 s.l.m.), dove si trova una vasta zona con circa 12-14 torrioni di roccia formatisi in seguito all'erosione degli agenti atmosferici. Il sentiero che raggiunge la località Lander si snoda presso alcune emergenze geologiche e geomorfologiche di discreto interesse: un ampio conoide di deiezione nella parte iniziale, il greto del Torrente Randice e alcune conformazioni carsiche (doline) nella parte finale. Il percorso, sviluppato quasi interamente in un bosco di pini/faggi, è in buono stato di conservazione, anche se presenta alcuni passaggi piuttosto ripidi: può essere percorso in circa 1:30 h (meno di un'ora la discesa). In quota si gode di un bel panorama sulla bassa valle del Torrente But. |
rosa |
Sardegna |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
| Altro |
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Da cagliari:prendere la S.S.131 direzione Oristano,svincoloSilì,poi seguire indicazioni stradali per Zerfaliu. Da Sassari:prendere la S.S.131 direzione Oristano,svincolo Oristano Nord,poi seguire indicazioni stradali per Zerfaliu. |
Percorso archeologico nei territtori di Zerfaliu-Solarussa-Villanova truscheddu.Si possono visitare il Nuraghe Pidighi con complesso nuragico e fonte nuragica+chiesa romanica di San Gregorio(solarussa),il complesso nuragico dell'imponente Nuraghe Mesu(zerfaliu),il nuraghe Santa Barbara con vicinissimo santuario di San Gemiliano(villanova truscheddu).I complessi sopracitati insieme ad altri non meno importanti esistenti nei territtori di Bauladu,Solarussa,Zerfaliu e Villanova Trus.,sono un esempio eloquente del sistema insediativo nuragico di tipo policentrico che occupa la regione a destra del basso fiume tirso. Infatti Zerfaliu nè è un tipico esempio,testimoniano le vecchie cartine che il territtorio era circondato dai nuraghi se ne contano infatti una ventina.Inoltre è stata ritrovata sempre in territtorio di Zerfaliu una tomba dei giganti,un banco di massi basaltici disposti a formare un ciclopico basamento naturale su cui scorre il rio benas,poi ancora un pozzo romano,e la chiesetta di epoca romana di San giovanni dove un tempo si ergeva un nuraghe dove sono stati scoperti tanti ritrovamenti(vasellame,broche,ecc).Nelle vicinanze si può visitare anche a Fordongianus le terme di forum traiani del I sec.d.c.interamente costruite in trachite dove ancora oggi fuorisesce l'acqua calda terapeutica.Ancora nelle vicinanze a Paulilatino si può visitare il complesso nuragico con pozzo nuragico di Santa Cristina,uno dei più importanti di zona.Tutto il Territtorio dell'oristanese offre comunque tanti itinerari,interessantissimi per quanto riguarda l'archeologia nuragica è romana di cui è ricchissima. |
Michele Salvioni |
Lombardia |
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E' oggi possibile vederlo "incastonato", quasi come fosse una grossa gemma in una collana, nel muro di cinta della Villa Guidino, in via Guidino nel paese di Besana in Brianza (MB). Per maggiorni informazioni si può visitare il sito della Regione Lombardia (www.parchi.regione.lombardia.it) oppure contattare direttamente l'ente gestore presso il quale si può richiedere laccesso al sito (Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Besana in Brianza, via Roma 1, Tel.+39 0362 922022, orari da lunedì a venerdì 9:00-12:30, giovedì 9:00-19:00, sabato 9:00-12:00, urp@comune.besanainbrianza.mi.it). |
"Sul dorso dei colli, sui fianchi dei monti, sui margini dei laghi, sui cigli dei precipizi più paurosi, dappertutto, dico, vedrete o solitari, o in gruppi fantastici, o allineati in modo mostruoso, flangi, pezzi enormi di graniti, di porfidi, di serpentini, di rocce alpine di ogni genere, evidentemente divelti dai monti lontani, portati più giù a centinaia di miglia di distanza e posti a giacere così rudi e informi, ove possono meglio stupirci". Così scriveva Antonio Stoppani riguardo alla natura di questi enormi macigni che un tempo alimentavano le fantasie popolari proprio a causa delle loro dimensioni e della loro inspiegabile posizione isolata. Spesso venivano infatti associati a fenomeni sopranaturali, divini o perfino diabolici. Oggi sappiamo che la loro origine è in realtà legata al trasporto ed al successivo abbandono da parte dei grandi ghiacciai che nel corso delle ere geologiche hanno modellato le valli alpine. Adagiato su di una cresta morenica nel cuore della Brianza, il Sasso di Guidino è un importante ed interessante esempio di masso erratico. Costituito da un grosso blocco (circa 80 m3) di serpentinite, una pietra verde e scistosa, deve la sua origine proprio al trasporto da parte del ghiacciaio dell'Adda, che durante l'ultima glaciazione scendeva lungo le valli lecchesi fino a ricoprire queste aree. La sua provenienza più probabile sembra essere la Val Malenco, dove affiorano rocce simili, distante più di 80 km dal luogo in cui si trova ora. Ma il fascino non è suscitato solo dalle sue proporzioni. Dal punto di vista geologico è infatti un tesoro di inestimabile valore, in quanto si tratta di uno dei massi erratici più meridionali ritrovati a sud della catena alpina, a testimonianza dell'estensione massima del ghiacciaio durante l'ultima glaciazione e, citando di nuovo le parole di Stoppani, "minore ma non men verace documento della sua faticosa esistenza". Proprio per l'enorme importanza scientifica, la Regione Lombardia lo ha inserito nell'elenco dei Monumenti Naturali. |
ANTONELLO LEZZIERO |
Lazio |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
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Il paese di Rocca di Cave può essere raggiunto con l'automobile: <br>Da Roma si prende l'Autostrada Roma - Napoli, Uscita San Cesareo, Strada n°155 per Palestrina, Da Palestrina seguire le indicazioni per Capranica Prenestina, Arrivati a Capranica, svoltare a destra per Rocca di Cave, Oppure: Da Roma si percorre la via Casilina fino a Palestrina, poi si seguono le indicazioni per Cave e poi per Rocca di Cave, Da Roma si prende l'autostrada Roma - L'Aquila, si esce a Tivoli e si seguono le indicazioni per Palestrina, Cave e Rocca, di Cave. Da Roma si prende l'autostrada Roma - Napoli, si esce a Valmontone e si seguono le indicazioni per Cave e Rocca di Cave. <br>Con il Servizio di linea extraurbano COTRAL:<br> partenza da Roma, stazione Anagnina per Capranica Prenestina o Cave sino a Rocca di Cave. Con i treni FS: linea Roma - Cassino si scende alle stazioni di Valmontone o Zagarolo e si prosegue con linea COTRAL per Cave e Rocca di Cave.<br> |
"Civico Museo Geopaleontologico Ardito Desio e Osservatorio astronomico". Il Museo, che presenta un'ampia panoramica del patrimonio fossilifero geopaleontologico di Rocca di Cave, è dedicato alla geologia del Lazio, alla sua lunghissima storia e alle rocce dei dintorni, ricche di fossili di un antica scogliera corallina di circa 100 milioni di anni fa. Nel Museo sono esposti campioni fossili, alcuni plastici che illustrano l'ambiente della regione Lazio nelle varie ere e pannelli esplicativi della storia geologica del territorio. Le terrazze della roccaforte rappresentano un osservatorio sugli ambienti e la geodiversità della nostra regione con un panorama unico che si estende per oltre 100 chilometri dalla costa tirrenica fino al centro della catena appenninica." Interessantissima la possibilità di effettuare escursioni al sentiero Geopaleontologico, dov'è visionabile una barriera corallina fossile.<br><br>sito web:http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/museo.htm |
Casillo Diego |
Campania |
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Pietraroja non è servita direttamente dalla viabilità principale della provincia di Benevento. È raggiungibile dall\'uscita di Morcone della SS87 Sannitica, o, provenendo dalla SS372 Telesina, risalendo tramite i comuni di Guardia Sanframondi e Cerreto Sannita. Dista circa 50 km da Benevento, 50 km da Campobasso, 83 km da Napoli e 223 km da Roma. |
Sono davvero rimasto senza parole quando guardando questo interessantissimo sito, mi sono reso conto che uno dei luoghi più importanti dal punto di vista geopaleontologico non sembra essere menzionato. A Pietraroja si trova un importante parco geopaleontologico con relativo museo, il Paleolab, in cui si possono vedere reperti fossili di notevole importanza. Particolarmente importante è stato il rinvenimento di un cucciolo di dinosauro, il primo in Italia, che conserva anche alcuni organi interni: il cucciolo è stato battezzato Ciro dai media, mentre la sua specie è stata denominata Scipionyx samniticus. Il ritrovamento di Ciro ha rivoluzionato la ricostruzione della paleogeografia dell\'Italia, precedentemente ritenuta sommersa durante l\'era Mesozoica. Tra gli altri resti fossili rinvenuti a Pietraroja, da ricordare quelli di numerosi pesci (tra cui Belonostomus), rettili (Chometokadmon, Derasmosaurus) e anfibi (Celtedens).
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Antonella Corbella |
Trentino Alto Adige |
Geologico |
| Naturalistico |
| Paesaggistico |
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Bletterbach Geoparc. La gola del Bletterbach si raggiunge facilmente con la A22 Autostrada del Brennero, uscita al casello di Egna Ora, passando per Montagna e Aldino, girando a destra dopo il paese, in direzione Lerch fino al parcheggio del centro visitatori. |
La gola del Bletterbach è stata scavata a partire dalla fine dell'ultima era glaciale dall'omonimo torrente, erosione che ha prodotto questa struttura profonda oltre 400 metri e lunga ciraca 8 km. Lungo la gola è possibile ammirare gli strati di deposizione della roccia ed i relativi fossili. Informazioni più dettagliate sono reperibili sul sito del geoparco: www.bletterbach.info/it/
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NUNZIO |
Basilicata |
Naturalistico |
| Paesaggistico |
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IN AUTO: Per chi viene dal Nord: Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria: uscita Lauria Nord (via Sinnica - uscita Valle del Frido). Proseguire per SP4 Viggianello e poi girare verso Strada Ruggio Visitone fino a località Colle dell'Impiso. Per chi proviene dal Sud: uscita Campotenese (si può raggiungere colle dell'Impiso anche attraverso la strada di montagna - via Piano Ruggio). |
Sentiero leggermente in discesa a mezza costa di Serra del Prete completamente immersa nella faggeta fino al Piano di Vacquarro Alto dal quale si inizia la salita verso il Piano di Gaudolino passando dalla sorgente Spezzavummola. Dal Piano di Gaudolino è possibile ammirare sulla sinistra la parete nord ovest del Monte Pollino (mt.2248) ed a destra Serra del Prete (mt.2180). Proseguendo lungo il Piano e leggermente a sx si imbocca un sentiero in direzione sud nel Bosco del Pollinello fino a risalire al pino loricato monumentale più longevo del Parco del Pollino ossia il Patriarca con i suoi 1000 anni ed i suoi enormi rami che si protendono nel vuoto. Risalendo fino alla dolina del Pollino e quadagnando la cresta a dx, abbastanza impegnativa, sipercorre l'anticima per oi approdare alla cima (con cippo altimetrico) del Monte Pollino e godere di uno spettacolo unico nel su genere. X |
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Le informazioni contenute in questa lista
sono proposte dei visitatori del sito www.geoturismo.it.
Non sono da noi verificate e pertanto possono essere non
corrette. Lo staff di geoturismo non si assume responsabilità
derivanti dall'uso di tali informazioni.
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